L’evoluzione dell’API economy

Nuovi modelli di business che indirizzano l’innovazione tecnologica

In un mondo di interconnettività in costante espansione come quello odierno, le aziende più avanzate, a livello mondiale, stanno prendendo coscienza del vantaggio di collaborare insieme (invece che competere) per creare nuove opportunità di business, ottenere un vantaggio competitivo e promuovere l’innovazione. 

Le API si stanno rivelando uno strumento indispensabile per questa presa di coscienza.

Le aziende utilizzano sempre più le API come collante con l’ecosistema dei partner e per sbloccare nuove fonti di valore. 

Per poter sfruttare appieno il valore delle API, è necessario che le aziende comprendano a fondo i modelli di business e le strategie di monetizzazione riferibili alla API economy. Di fatto, le API solo di strumenti tecnici, ma di vere e proprie fonti di valore strategico.

 

Interattività come condizione di base per il business digitale

 

l’evoluzione della API economy

La recente diffusione massiva del cloud, della mobility, dei social e dell’IoT, ha portato alla necessità di implementare tecnologie che consentissero di integrare e supportare la continua connessione ed interattività. È in questa logica che si sono diffuse le API, per gestire il bisogno di flessibilità e di integrazione tra i nuovi paradigmi tecnologi e i sistemi interni delle aziende e per consentire, in una logica più diffusa, di aprire i propri dati e i propri asset anche a realtà, aziende o singoli sviluppatori, esterne all’azienda.

È quest’ultimo aspetto, quello dell’apertura dell’azienda a logiche nuove di collaborazione e relazione. Il vero motore principale della diffusione delle API e, di conseguenza, delle logiche di trasformazione digitale delle imprese. È infatti la possibilità di aprire anche a terzi i propri asset digitali in primis i dati che abilita nuovi modelli di business e nuove logiche competitive, che prescindono dai tradizionali meccanismi di funzionamento dei mercati.

Si creano, infatti, nuovi modi di interazione tra imprese tradizionali e start up, tra developer e grandi aziende, per favorire la condivisione di idee e valorizzare al meglio il know-how di ciascun attore di questo nuovo sistema di relazioni

Costruire ponti tre le imprese

A conferma di quanto appena detto, dal recente IBM Global C-suite Study è emerso un tema interessante: le aziende si stanno rendendo conto di non poter più competere da sole nel mercato globale. Secondo la stima IBM, quasi il 70% di esse sta cercando di aumentare le proprie partnership esterne. Quale migliore strumento per far questo delle API pubbliche? Le API possono aiutare a costruire ponti tra imprese, in tutto il mondo.

Le API, infatti, consentono di condividere dati e applicazioni utilizzando standard facilmente accessibili. Non si tratta più, da tempo, di strumenti di base per sviluppatori. Esse rappresentano una nuova forma di innovazione di business, che riunisce funzionalità eterogenee per creare esperienze completamente nuove per il cliente.

Inoltre, ridefiniscono la natura delle partnership, consentendo alle aziende di entrare negli ecosistemi senza la tradizionale necessità di un’ampia negoziazione e personalizzazione di sistemi di IT, nonché di forti investimenti. In breve, sono i nuovi canali attraverso cui le future innovazioni possono e saranno realizzate su scala globale.

L’evoluzione dell’API economy: fare new business e generare revenue

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La rapida crescita di disponibilità pubblica di API multifunzionali, ha generato un significativo aumento del numero di aziende che pianificano attività legate alla API economy.  Basti pensare che le API pubbliche di iog company come:

  • Twitter
  • Netflix
  • Google

Hanno in media da uno a cinque miliardi di chiamate al giorno.  Piattaforme di sviluppo efficienti sfruttano queste API componendo soluzioni di mashup caratterizzate da una velocità incredibile. In grado di arricchire le esperienze degli utenti e generare modelli finanziari semplici e scalabili. 

Le API stanno creando nuovi flussi di entrate, processi migliorati ed efficienza dei costi. Il rapido aumento di un numero di modelli di business innovativi, API-centrici e dirompenti, minaccia gli attori affermati a livello globale.

Modelli di business innovativi per le API

Di seguito, tre modelli di business relativi all’API economy individuati da IBM:

  1. Direct consumption: in questo modello, l’azienda sviluppa e offre API direttamente ai prospect. Attraverso le API, i prospect ottengono l’accesso a servizi che sarebbero troppo costosi o troppo dispendiosi, in termini di tempo, per lo sviluppo interno. Questi servizi vanno dalle commodities – come l’archiviazione dei dati – a piattaforme di sviluppo di applicazioni, fino ad elaborazioni cognitive altamente avanzate, come IBM Watson. Le API forniscono anche l’accesso a fonti di dati specifiche, come quelle relative ai social media, servizi meteorologici e di geolocalizzazione.
  2. Market making: le aziende utilizzano questo modello per aggiungere valore ai servizi dei produttori di API e riunire una massa critica di consumatori al fine di creare un mercato. Questo modello di business è simile a quello di una società di intermediazione che genera entrate attraverso commissioni, o fees per business services.
  3. Ecosystem enablement: con questo modello, un’azienda utilizza le API per generare vendite attraverso partner o terze parti. L’azienda utilizza API di più organizzazioni per creare un servizio che può poi essere rivenduto da altri più a valle della catena del valore. I partner dell’ecosistema, a loro volta, possono poi riconfezionare il servizio, oppure arricchire l’offerta con adeguato valore aggiunto per la vendita a un diverso gruppo di utenti.

 

Strategie di monetizzazione 

Oltre a comprendere le tipologie di servizi API da fornire, le aziende devono valutare le modalità  attraverso cui generare fatturato da tutte queste opportunità.

Lo studio IBM ha studio ha evidenziato tre approcci fondamentali per realizzare valore dagli investimenti sulle API:

  1. Monetizzazione indiretta o intangibile: questo tipo di monetizzazione è un modello prevalentemente utilizzato per uso strategico o interno. Google, Facebook, Twitter e altre big company, forniscono API gratuitamente per ottenere approfondimenti analitici o migliorare la presenza sul mercato. In alcuni casi, le aziende implementano storni di addebito, limiti tariffari o quote per il consumo di API. 
  2. Monetizzazione transazionale: utilizzando questo approccio, le API acquisiscono entrate tramite l’utilizzo diretto. I produttori di API addebitano ai consumatori di API il numero di volte in cui si accede ad esse attraverso una “chiamata”. I livelli e i prezzi consentono la scalabilità e il miglioramento del valore. Molti produttori di API esterne intervistati da IBM, utilizzano modelli transazionali “Freemium”, attraverso cui consentono ai consumatori di provare le API, quindi si espandono a un livello di utilizzo diverso in base alle diverse necessità. Questi servizi forniscono livelli gratuiti iniziali, in seguito addebitati in base al volume di utilizzo.
  3. Monetizzazione basata sul prodotto: le API possono essere monetizzate anche attraverso la consegna di prodotti o pacchetti di servizi. La monetizzazione si basa su commissioni fisse, quota di compartecipazione alle entrate o valore aggiunto a transazione d’affari. A differenza del modello transazionale, l’utilizzo del servizio stesso è la base della monetizzazione, piuttosto che il numero di API invocate.

 

Come fare il primo passo

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Nonostante le opportunità che la API economy mette a disposizione delle aziende per reinventare i propri processi aziendali, creare esperienze uniche per i clienti, nonché sviluppare i nuovi prodotti e servizi, molti stanno ancora iniziando adesso il loro APIs Journey.

Affinché le aziende considerino correttamente il proprio ruolo nell’API economy, devono:

  • Identificare potenziali fonti di valore dalle API
  • Individuare le aree della catena del valore in cui una connettività più trasparente aggiunge valore all’ organizzazione.
  • Determinare quali combinazioni di funzionalità sono utili quando rese pubbliche a soggetti interni o esterni.
  • Identificare partner le cui capacità dovrebbero essere combinate per fornire nuove proposte di mercato.
  • Determinare chiaramente gli obiettivi di business che guideranno la creazione o l’utilizzo di API.
  • Esaminare i modelli di business e le strategie di monetizzazione che soddisfano le esigenze dei propri customer, nonché i requisiti di finanziamento interno.
  • Valutare la propria infrastruttura IT per verificare se soddisfa i requisiti tecnici associati allo sviluppo di API e al supporto continuo.
  • Iniziare in piccolo, ma progettare per la scalabilità
  • Stabilire obiettivi realistici per la strategia di adozione delle API
  • Identificare consumatori qualificati con cui le API possono essere testate e implementate rapidamente in caso di successo.

Semplisio integra tutte le piattaforme e-commerce e di assistenza, sfruttando le API. Il nostro obiettivo è quello di semplificare il lavoro per dare rapide risposte ai clienti, automatizzare tutte le attività per ridurre al minimo i costi, tempi ed errori. 

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