Che cosa è l’intelligenza artificiale?
Scopri cosa è l’intelligenza artificiale e quali sono i principali svantaggi, vantaggi e applicazioni in ambito aziendale e non solo
Quando si parla di intelligenza artificiale si tende a pensare immediatamente a scenari fantascientifici piuttosto complicati e lontani. In realtà, l’AI fa già parte della quotidianità di molte persone: assistenti vocali e dispositivi di Smart Home sono solo due delle sue applicazioni più utilizzate negli ultimi anni.
Per molti è sinonimo di comodità, per altri di scarsa sicurezza. C’è chi la considera la svolta definitiva in ogni campo e chi una condanna da evitare assolutamente: ma cosa si intende veramente per intelligenza artificiale?
L’ABC per comprendere l’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale è una branca dell’informatica che si occupa della produzione di hardware e software finalizzati alla realizzazione di macchine dalle caratteristiche umane. Le proprietà di calcolo e ragionamento del cervello possono essere emulate da sofisticate reti neurali e algoritmi capaci di adattarsi a stimoli differenti. E’ proprio grazie a quest’ultima capacità che essi possono riarrangiarsi a seconda della situazione presentata, così da effettuare la scelta più adatta al contesto, ricostruito attraverso la raccolta di input.
Uno degli esempi più efficienti per comprendere il funzionamento di un’intelligenza artificiale è il pilota automatico di un veicolo. Attraverso l’utilizzo di alcuni sensori capaci di trasmettere degli stimoli alla macchina, essa varierà la traiettoria e la velocità a seconda delle condizioni della strada percorsa. La prima, ad esempio, cambierà alla comparsa di un ostacolo o semplicemente di una curva, mentre la seconda può variare in presenza di determinate segnaletiche.
Quali sono i vantaggi legati all’AI
L’intelligenza artificiale ha riscosso successo proprio grazie agli immensi vantaggi che può apportare a livello lavorativo. I benefici riguardano soprattutto il superamento di limiti legati alla manodopera umana: uno strumento basato sull’intelligenza artificiale può infatti effettuare un’azione ripetitiva per un tempo indefinito, senza comunque peggiorare la qualità delle operazioni svolte.
Per quantificare le potenzialità di tale mezzo, basta contestualizzarlo a livello industriale. Un operaio può lavorare per circa 8 ore: in tale intervallo di tempo, la sua attenzione non sempre sarà al massimo ed è molto probabile che commetta degli errori. Utilizzare una macchina standard può aiutare a migliorare la resistenza alla ripetitività delle azioni, ma queste ultime risultano comunque compiute senza alcun tipo di logica.
Impiegare uno strumento di intelligenza artificiale permette invece non solo di lavorare a ritmi alti e costanti, ma anche e soprattutto di personalizzare le reazioni al verificarsi di certe situazioni, come il riscontro di prodotti danneggiati. Ciò accade poiché tali device sono programmati per elaborare degli stimoli e dare dei feedback, proprio come un essere umano.
Un altro vantaggio che rende l’intelligenza artificiale così importante è l’elevata usabilità: chiunque è in grado di utilizzare uno strumento di questo tipo, aldilà delle skills pregresse. Un esempio lampante riguarda gli assistenti vocali, ormai presenti in quasi tutti i dispositivi elettronici. Interagire con loro è molto semplice: nella maggior parte dei casi basta pronunciarne il nome seguito dalla richiesta da elaborare. Queste ultime possono riguardare l’accensione o lo spegnimento del device di appartenenza, la ricerca di informazioni online, la pianificazione di impegni e tanto altro.
Quali sono i rischi dell’intelligenza artificiale
L’estrema naturalezza e raffinatezza di tali sistemi li rende – a detta di molti – anche un potenziale nemico a cui prestare attenzione.
Il primo grande limite riguarda la riduzione della quantità di forza lavoro: sostituire decine di lavoratori con l’ausilio di un assistente intelligente può essere conveniente per migliorare la qualità delle performance, ma peggiorerebbe seriamente il tasso di disoccupazione. Tale tendenza può essere limitata dai costi elevati degli strumenti AI, comunque irrisori se si pensa ai capitali delle grandi aziende.
Gli altri punti di criticità riguardano prevalentemente l’etica. Uno strumento di intelligenza artificiale svolge le azioni per cui è stato programmato e non può dunque modulare le proprie reazioni tenendo in considerazione eventuali pericoli “sconosciuti” o anche l’emotività e l’empatia. Ciò rende i meccanismi decisionali dell’AI particolarmente pericolosi in situazioni straordinarie o comunque non programmate: queste limitazioni hanno già portato nel 2018, all’interruzione delle sperimentazioni sulla guida autonoma per via di un incidente. Quest’ultimo fu causato dalla presenza di un pedone non riconosciuto dal veicolo testato, poiché si trovava in una zona poco illuminata della strada.
Un altro limite importante riguarda la creatività: l’intelligenza artificiale fallisce laddove la logica non risulta un fattore predominante. Questa problematica è stata evidenziata osservando le azioni di uno strumento AI finalizzato alla realizzazione di opere artistiche. Esso, infatti, era incapace di realizzare da zero delle opere inedite: i prodotti creati non erano altro che una rielaborazione di lavori già esistenti. Ciò ha aperto, inoltre, un grande dibattito riguardante l’importanza del diritto di autore.
L’AI nelle aziende: come rendere un’azienda “smart”
L’intelligenza artificiale non può essere applicata con successo a tutti i campi e l’arte ne è un chiaro esempio. Tuttavia, essa può risultare particolarmente vantaggiosa per le attività che prevedono la realizzazione di processi ripetitivi: è possibile includere anche quelli adibiti alla gestione aziendale? Procediamo per gradi.
In un’azienda “smart”, una delle principali potenzialità degli strumenti di AI riguardano i meccanismi di previsione fondati sull’analisi mediante machine learning dei dati estratti dai processi di vendita. Tale tecnica permette di migliorare sensibilmente l’affidabilità dei dati raccolti, minimizzando i tempi delle operazioni. Queste informazioni possono poi essere utilizzate in vario modo.
Un’applicazione importante dell’intelligenza artificiale riguarda le chatbot: attraverso il loro impiego è possibile fornire ai clienti un supporto personalizzato e continuativo dal pre al post vendita. Inoltre, grazie all’elevata profilazione degli acquirenti causata da un’implementata raccolta di informazioni, possono essere elaborate delle strategie di marketing sempre più centrate ed efficienti, capaci di garantire delle prestazioni di qualità crescente.
AI in azienda: sì o no? La risposta è sì, ma con consapevolezza. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale può davvero dare una marcia in più alla maggior parte delle attività, ma bisogna sempre salvaguardarne i limiti, ricordando che essa non è altro che un prodotto dell’uomo.