Api Software: i principali casi di successo

API, Application Programming Interface: di cosa parliamo

API software, cosa sono? L’acronimo API sta per:

Application (Applicazione): può far riferimento ad app, smartphone, tool web o software

Programming (Programmazione): è molto più intuitivamente, la modalità che lo sviluppatore seleziona per scrivere il codice, il linguaggio di programmazione

Interface (Interfaccia): è il modo con cui si interagisce con l’applicazione.

Questa però è la definizione strettamente informatica, utile per dissipare le fitte nebbie che avvolgono questo argomento ma non esaustiva delle enormi potenzialità delle API associate al digital marketing.

 

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API e Digital marketing sono sempre più vicini. Grazie al loro utilizzo è oggi possibile comparare voli aerei e stanze di hotel; elaborare i pagamenti con le carte di credito ed integrare Google Maps sul proprio sito web.

Le API hanno rivoluzionato il mondo perché consentono una semplificazione dell’integrazione tra applicazioni diverse, evitando di replicare il codice ed automatizzando le procedure. Velocizzando i processi di intercambiabilità tra informazioni e dati all’interno del web si sono aperti panorami che fino a qualche anno fa non si riuscivano neanche ad ipotizzare.

API Pubbliche o Private

Nei diversi tipi di API, la principale distinzione è tra API pubbliche ed API private.

Nel dettaglio, Facebook ha reso pubbliche le proprie API permettendo a terzi e sviluppatori di realizzare migliaia di applicazioni e servizi che accedono ai dati registrati nel Social Network più ampio del pianeta. Così per registrarsi su un nuovo sito o su una piattaforma e-commerce per acquistare un prodotto si possono usare di default le credenziali di Facebook.

Atro esempio di API pubbliche sono Slack e Shopify che semplicemente condividendo un insieme di input si sono assicurati notevoli successi consentendo agli sviluppatori la costruzione di piattaforme proprie.

Microsoft e Sony invece per le loro piattaforme, rispettivamente Xbox e PlayStation, utilizzano API private così da limitare e restringere il numero di programmatori di videogames che possono sviluppare videogiochi per questi sistemi.

Le API semplificano i processi e permettono alle aziende di offrire delle integrazioni sempre più automatizzate e costruite sulle esigenze degli utenti, con l’ulteriore vantaggio di aggiornamenti in tempo reale su gusti e preferenze degli utenti. Un flusso continuo e dinamico, insomma, che riesce a connettere tutto con semplicità ed efficienza.

Il potenziale per le aziende

 

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Gli utenti finali non interagiranno mai con le API perché sono gli sviluppatori a lavorarci per creare app e software. Possono svolgere la funzione di filtro, permettendo alle aziende di condividere alcune informazioni e mantenendone altre riservate. Il loro scopo finale è, oltre una fluidità, interconnessione e scambio di dati, il miglioramento della customer experience su internet.

L’esempio più calzante ed evidente in questo senso sono i vari siti di aggregazione di prezzi, come Booking; Facile.it; Volagratis ecc… Queste realtà virtuali sono emerse perché compagnie aeree, alberghi e altre organizzazioni hanno reso pubbliche le proprie API, garantendosi una maggiore visibilità e donando al consumatore una maggiore facilità decisionale e maggiori elementi di comparazione. Il risultato è un’esperienza di acquisto più veloce e semplice.

Api Software: come aumentare il proprio potenziale aziendale

Attraverso le API ogni azienda può aumentare il proprio potenziale. Grazie alle API è possibile integrare fra loro realtà differenti, come nei siti di car sharing che sfruttano la geolocalizzazione per evidenziare al cliente i servizi nella propria zona; sistemi come PayPal o Mastercard per il pagamento ed inglobano Google Maps per la navigazione.

Proprio l’opportunità di accedere indistintamente a più risorse in modo sicuro ed efficiente è la grande rivoluzione offerta alle aziende. Sarà possibile integrare varie piattaforme e sistemi coesistenti nella realtà aziendale con la propria piattaforma e-commerce o con i principali market place, sfruttando le API.

Semplisio, come connettore universale, può interagire con le API pubbliche delle maggiori piattaforme digitali, sviluppando soluzioni di integrazione ottimizzate per le aziende. Sarà possibile, ad esempio, connettere il gestionale di magazzino con Amazon o con Ebay, per allineare gli ordini ed evitare spiacevoli rotture di stock o mancate consegne per merce terminata.

Le API permettono a Semplisio di connettersi a qualsiasi piattaforma digitale e di integrare ogni software aziendale per una gestione dei processi aziendali innovativa ed efficiente. Con il nostro connettore sarà possibile automatizzare i workflows per semplificare e velocizzare il lavoro riuscendo così ad offrire risposte più rapide ai clienti.

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Principali casi di successo API

 

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Tra i casi di successo maggiormente conosciuti per l’utilizzo sapiente ed accorto delle API abbiamo sicuramente Amazon e Netflix.

Amazon viene spesso indicata come maggior indicatore del successo raggiungibile attraverso una strategia API.

Nel 2002 il team di sviluppo Amazon avvia una totale ristrutturazione della comunicazione dati secondo un modello ad Application Programming Interface. La ristrutturazione aveva come obiettivo anche che le API fossero vendute come prodotti indipendenti. Tutti sappiamo cosa è accaduto in seguito e dove Amazon sia arrivata oggi.

Netflix è una tra le più note piattaforme di streaming. Nel 2008, la società decide di aprire le proprie API per aiutare gli sviluppatori ad utilizzare risorse come il database. Da allora la crescita è stata esponenziale, fino a raggiungere oggi più di 800 device diversi tra loro e ad avere un circa 20.000 sviluppatori.

Nel 2017 passano da una strategia ad API pubbliche a una puramente orientata ai partner, senza diminuire le opportunità di crescita. Questo dimostra che le API non devono necessariamente essere disponibili al pubblico per riscuotere successo.

Netflix ha stimato che per ottenere gli stessi risultati a cui sono giunti oggi senza l’utilizzo di API avrebbe speso un miliardo di dollari l’anno.

 

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